Il politicamente scorretto ha rotto il cazzo

Nelle sue forme più estreme, il politicamente corretto costituisce una minaccia alla libertà d’espressione. È dunque giusto, e doveroso, contrastare ogni forma di maccartismo culturale e i dogmi del conformismo. Tuttavia, nell’era del populismo, il suo duale, ovvero il politicamente scorretto, ha preso una brutta piega, fatta di luoghi comuni, spesso banali, che sterilizzano il discorso piuttosto che farlo progredire.

I nuovi meccanismi social premiano la polemica low cost garantendo un’automatica visibilità a chi la spara più grossa. Basta mezz’ora nella sezione commenti per constatare che al momento non esiste nessuna dittatura del politicamente corretto, ma, al contrario, esiste una volgarità senza limiti.

Esempi di questa degenerazione pericolosa si trovano nei vari complottismi, nel negazionismo della Shoah o del cambiamento climatico, o nei deliri no-euro. Questa antiretorica stronca ogni conversazione bollando come “pensiero unico dominante” ogni realtà contro cui non riesce ad argomentare (e di questo passo non si potrà più dire che 2+2=4 senza essere definiti pecoroni).

È diventata una maschera dietro la quale rivendicare come vanto la propria ignoranza e la propria incompetenza. Ma il mondo è governato da leggi oggettive e la sua complessità è crescente è spesso irriducibile. Il merito e la competenza devono tornare a essere un valore.

«In ogni campo e per ogni oggetto sono sempre le minoranze, i pochi, i rarissimi, i Singoli quelli che sanno: la Folla è ignorante.»

— Søren Kierkegaard, Diario

E oltretutto, dove l’istruzione è gratuita, l’ignoranza è una colpa. Un pensiero maggioritario non è necessariamente corretto, né una scelta della maggioranza è necessariamente una scelta giusta: quante volte prendiamo decisioni sbagliate, persino per noi stessi?

La provocazione, quella vera, non è la becera cassa di risonanza del mal di stomaco sociale, ma è la sottile arte che depone nella nostra mente il malefico tarlo del dubbio. Oggi definirsi politicamente scorretti è talmente abusato che, forse, oramai, la vera trasgressione è essere corretti.

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