Il Dilemma del Prigioniero

J. J. Grandville, stampa, 1845

Secondo il Dilemma del Prigioniero, gli individui razionali potrebbero scegliere di non cooperare anche se farlo fosse nell’interesse di tutte le parti coinvolte. Dando priorità ai propri interessi personali si può giungere a un risultato peggiore in termini generali

La Teoria dei Giochi è un ramo della matematica che studia come le persone prendono decisioni quando sono in competizione. Il Dilemma del Prigioniero è un esempio classico di situazione in cui due individui devono decidere se collaborare o meno, e la scelta di ognuno influirà sul risultato per entrambi.

Immagina che due mercanti promettono telefonicamente di spedirsi vicendevolmente della merce. Ciascuno ha, indipendentemente, la possibilità di adempiere all’accordo, oppure di “tirare la sòla”. Se entrambi rispettano la promessa, lo scambio può dirsi proficuo. Se entrambe la eludono, il risultato sarà insoddisfacente. Ma se solo uno dei due spedisce la merce, l’esito sarà disastroso per chi subisce la slealtà ed eccellente per chi la commette.

Cosa faresti? Noterai che scegliendo la defezioni, a parità di scelta della controparte, otterresti sempre un miglior risultato. Ma poiché anche l’altro farà lo stesso ragionamento. L’esito, detto equilibrio di Nash, sarà quindi inevitabilmente il mancato scambio. La Teoria dei Giochi, che è al tempo stesso descrittiva e prescrittiva, ci condanna quindi ad accontentarci di una conclusione deludente?

Vi sono infinite situazioni nella vita reale che possono essere viste come istanze del dilemma del prigioniero. La Teoria dei Giochi non è quindi solo un…gioco, ma si rivela un utilissimo schema mentale.

  • Risorse naturali: due o piĂą paesi possono decidere se collaborare per sfruttare le risorse naturali in modo sostenibile o se competere per esaurirle prima degli altri.
  • Scelte di marketing: aziende concorrenti possono decidere se investire in pubblicitĂ  per “rubarsi” quote di mercato o se evitare di spendere soldi inutilmente.
  • Cambiamento climatico: le azioni individuali necessarie ad affrontarlo sono gravose. Il rischio è che gran parte della popolazione sceglierĂ  di lasciare questo fardello agli altri, con il risultato che questo problema globale non verrĂ  affrontato.
  • Scelta del vaccino: le persone possono decidere se vaccinarsi o meno contro una malattia contagiosa. Ma se la maggior non lo fa (sulla base di rischi reali o immaginari), la diffusione della malattia sarĂ  piĂą probabile.
  • Guerra Fredda: l’equilibrio di Nash comportava l’inevitabilitĂ  della corsa agli armamenti, benchĂ© questo risultato finale non fosse ottimale per nessuna delle due superpotenze (e per il mondo intero).

Tuttavia, la natura umana è decisamente più complessa e può sfuggire a una formula matematica semplicistica. Ho avuto modo di partecipare a simulazioni del Dilemma, svolte separatamente sui dipendenti di diverse sedi di una multinazionale. Nella sede italiana, cademmo immediatamente nella trappola dell’equilibrio di Nash. Nella sede finlandese invece i partecipanti trovarono ovvia la scelta di collaborare, essendo quella che portava a un migliore esito per tutti. Nelle culture, dove la cooperazione e il social trust sono valori importanti, risulta quindi più facile trovare soluzioni condivise.

Nella sua semplicità, Il Dilemma del Prigioniero è un valido strumento analitico, promotore di un approccio pragmatico al mondo. Ci libera da false aspettative, pie illusioni e utopie e, attraverso una maggior consapevolezza, aiuta a prendere decisioni più ponderate.

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