Conosci te stesso
Bozzetto raffigurante Il Pensatore di Auguste Rodin
Questa esortazione, «γνῶθι σαυτόν», era inscritta sul frontone del tempio di Apollo a Delfi.
In questi tempi frenetici, raramente ci concediamo il tempo di meditare sulla nostra vita e su come viverla. Spesso ci limitiamo a pensare e agire per sentito dire. Eppure questo senso comune è pieno di errori e pregiudizi.
“Iscriviti a giurisprudenza”; “Lavora duramente per fare carriera”; “Sposati e fai figli”; “Studiare è da sfigati”; “Segui il tuo istinto”. E così ci intrappoliamo in relazioni e impieghi inadatti a noi, spendiamo i nostri soldi per oggetti e viaggi di cui ci pentiremo e sogniamo «sogni di altri sognatori»[1]. Ciascuno di noi è differente, le opinioni popolari e le formule preconfezionate ci orientano su strade sbagliate e ci conducono all’infelicità. Parafrasando Tolstoj verrebbe da dire che tutte le presone infelici sono uguali, ogni persona felice è felice a modo suo.
La soluzione sta quindi nella profondità del pensiero: incorporiamo condizionamenti dalla nascita, ma a differenza di altri aspetti, il pensiero, si può (e si deve) decondizionare. Usando il dubbio come metodo, occorre sottoporre le proprie idee a un esame scrupoloso, piuttosto che agire impulsivamente. La verità non è generalmente binaria e nel semplicismo si annida spesso l’errore.
«Il cervello è come un muscolo. Quando pensiamo bene, ci sentiamo bene.»
Siamo introversi? Estroversi? Modesti? Ambiziosi? Cosa ci rende speciali? Quali sono i nostri limiti? Preferiamo l’adrenalina o una passeggiata in montagna? Guardando al passato, cosa ci manca maggiormente? Porsi domande e darsi risposte sincere: non vi è alcuna buona ragione per non essere sinceri con se stessi.
Oggigiorno tendiamo a essere superficiali e l’introspezione è fuori moda. In particolare, tendiamo a esorcizzare e anestetizzare le nostre angosce e le nostre debolezze nell’illusione di sconfiggerle. Ma sono proprio le angoscie più profonde i segnali fondamentali per orientarci dentro di noi e definire il nostro campo di azione, mentale e fisico. La conoscenza è libertà e la libertà dipende dalla conoscenza: meno conosci, più sei schiavo. In conclusione, solo approfondendo la conoscenza di sé possiamo prevenire le influenze indesiderate e ridurre il rischio di commettere errori nella formulazione delle nostre scelte di vita.
Riferimenti
- Il Conformista Dall'album Gaber 96/97 Gaber, G, 1996.
Ogni esistenza è unica e irripetibile, ed è quindi un diario intimo e privato