La regola aurea

Il segno dei Tzadikim Nistarim

In alcune zone rurali, sui cigli delle strade, ci si può imbattere nelle “honesty box”, ossia scaffali improvvisati che fungono da negozi incustoditi. Solitamente vi è un cartello con scritto il prezzo e una cassetta dove infilare i soldi. È una pratica che si basa su un sentimento reciproco di fiducia e onestà.

Può funzionare? Secondo il Talmud, ogni generazione della storia dell'umanità conosce 36 lamedvavnikim, ossia 36 Giusti che ne garantiscono la continuità. Ma l’esito positivo dell’esperimento delle “honesty box” dimostra che i galantuomini che eroicamente (o incoscientemente) sfidano le ciniche prescrizioni della Teoria dei Giochi sono molti più di 36. In ultima analisi, il funzionamento stesso di una società dipende dalla sua salute etica. I controllori sono costituiti dalla stessa natura umana dei controllati. Se, in fin dei conti, il mondo non è ancora precipitato è perché onestà, impegno e giustizia non sono ancora estinti, alla faccia dei disfattisti.

Come dovremmo dunque comportarci? Esistono varie definizioni dell’etica e tutte si assomigliano. La Bibbia comanda «amerai il tuo prossimo come te stesso»Levitico 19:18. Kant definisce l’imperativo categorico: «agisci in modo che la massima della tua azione possa valere come legge universale»[1] . Nella filosofia oggettivista vale il Principio di Non Aggressione. La regola aurea della reciprocità è onnipresente, in ogni forma pensiero, antica e moderna.

Quindi un comportamento giusto è quello che Kant definiva universalizzabile, e che noi oggi, con un termine alla moda, definiremmo scalabile. Un comportamento che se negato porterebbe il mondo al collasso. Dimostrando per assurdo, se a posteriori il mondo sta evidentemente continuando a girare, dobbiamo necessariamente riconoscere l’esistenza concreta di tale agire.

Troviamo esempi nei semplici gesti quotidiani. Immaginate cosa succederebbe se tutti si permettessero di gettare la spazzatura per strada. Meno ovvio, ma anche il movimento “Financial Independence, Retire Early” ricade in tale categoria. Cosa succederebbe se a 35 anni si fosse già tutti pensionati su un’amaca alla Maldive? Il PIL si azzererebbe, e con esso le rendite passive. Ecco perché il gioco non può che tollerare una manciata di fortunati.

Allo stesso modo, il cibo biologico, per via delle maggiori risorse che esso richiede può realisticamente essere appannaggio solo di pochi. E sempre pochi possono pensare di mollare tutto e aprire un chiringuito, per poi esigere la sanità e la previdenza pubblica come chi ha sudato per rimpinguare le finanze pubbliche. O la scelta di non avere figli. Essi possono essere un ostacolo per la carriera, il divertimento, la ricerca felicità. Ma è abbastanza evidente quale potrebbe essere il futuro dell’umanità senza procreazione.

In una democrazia non è nemmeno eticamente opportuno ignorare la res publicaI greci antichi usavano il termine idiota per definire colui che non si occupa del pubblico. Oggi ci asteniamo dal prendere decisioni, per poi arrabbiarci quando le decisioni prese da altri non ci aggradano.. “Beata solitudo, sola beatitudo” campeggia sullo stipite di una baita in montagna. Di fronte allo stress dei tempi moderni —che non sono affatto peggio di quelli passati— il desiderio di nascondersi nell’orto di Epicuro è forte. Ma questo furbo quieto vivere non può funzionare. Proprio per l’irrevocabile complessità della nostra società non possiamo più ambire a vivere come monadi autosufficienti, o la realtà presenterà il conto, ovunque siamo nascosti.

Ciò che è etico non coincide quindi con l’obbligo di legge, richiede consapevolezza e responsabilità individuale.

Riferimenti

  1. Critica della ragion pratica Immanuel Kant, a.c.d.P.C, 2013. UTET.
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