Una questione scottante

Un episodio che mi è rimasto impresso: una donna, per il terrore dell’attesa della diagnosi, continuava a rimandare una mammografia. Quando infine trovò il coraggio era troppo tardi.

Nella tragedia epistemologica dei nostri giorni abbiamo sostituito la realtà con le narrative, rigorosamente selezionate in base alla loro palatabilità. Purtroppo per noi, possiamo scegliere di ignorare la realtà, ma non possiamo ignorare le conseguenze dell’aver ignorato la realtà. (CIT) La realtà è gelosa e tende a essere vendicativa quando viene trascurata.

Il riscaldamento globale costituisce l’esempio più vistoso. Siamo liberi di seguire i pifferai magici della demoagogia, le loro promesse palesemente irrealizzabile, confondendo questa illusione di una libertà assoluta con la vera libertà. Ma se poi il mare sale davvero che si fa? Sarà castigato fustigandolo con le verghe? Contro la legge naturale non v’è sovranismo che tenga!

Possiamo egoisticamente vivere l’istante, e accettare che après nous, le déluge? Forse si, o forse no. Un mondo bello e durevole contraddice l’idea di morte e offre un significato alla vita. I piaceri effimeri e ad alte emissioni offrono altrettanto? La tecnica dello struzzo non funziona e i problema vanno affrontati anche se la pigrizia suggerirebbe altrimenti. Anche la delega in bianco agli esperti equivale alla tecnica dello struzzo, oltre che a un pericolo per la democrazia, il cui DNA è la consapevolezza diffusa: si sfidi l’autorità, ma si diffidi anche dai “liberi pensatori”.

Il conflitto d’interesse non è una condizione automatica, ma è un’osservazione compatibile anche col legittimo compenso per un’attività utile. E non è nemmeno a senso unico: si consideri l’esempio di Zichichi, membro dell’Heartland Insitute, un think-tank finanziato da ExxonMobil.

Il contributo individuale si raggiunge con l’apertura mentale, abbandonando pregiudizi e risposte a priori. La scienza non è un culto misterico e i suoi principi basilari sono comprensibili a chiunque faccia un piccolo sforzo. Bastano delle passeggiate sulle nostre Alpi per constatare con i propri occhi l’arretramento dei ghiacciai, già di per se un campanello d’allarme. Circola su Internet una nota fake news secondo cui Annibale avrebbe compiuto la sua traversata grazie a un periodo caldo, ma basta leggere di persone i resoconti di Polibio e Tito Livio dove si narra che la spedizione, avvenuta in autunno, incontrò “neve recentemente caduta su quella vecchia e intatta”Polibio, Le Storie, Vol. I, libri I-IV.. Oggi, è impossibile trovare neve residua dell’inverno precedente in qualunque passo alpino. Allo stesso modo, è difficile incolpare il sole: da diversi anni è in una fase di relativa quiescenza eppure le temperature continuano la loro corsa al rialzo.

Naturalmente nemmeno un’osservazione personale è sufficiente, se è vero una rondine non fa primavera, è anche vero che weekend di sole in inverno non faccia un riscaldamento globale. Solo la totalità dei dati, e l’analisi delle correlazioni può fornire indizi più credibili. E ad oggi siamo fortunati a disporre di tali dati.

Un problema complesso non deve necessariamente avere una risposta semplice, e questo non è da meno. Le illusioni di decrescita sono solo illusioni. Purtroppo in Europa, e soprattutto in Italia, prevalgono i falsi miti del regressismo. L’uomo si sente in colpa per il fatto stesso di esistere, come se fosse cosa altra dalla natura, ma l’uomo altro non è che una realizzazione della natura, quale momento di esistenza. Chi godrebbe della bellezza di una Terra senza uomini? Fortunatamente l’ingegno umano ha prodotto una serie di invenzioni in grado di garantire un benessere limitando il consumo di risorse, come il nucleare, gli OGM, gli allevamenti intensivisi tenga a mente che il contrario di “intensivo” è “estensivo”., l’urbanizzazione.

Il problema ecologico è dunque un problema che rientra nella sfera di ciò che possiamo influenzare e domanda quindi azione, e non una rassegnazione fatalistica.

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