Il COVID-19 ha ucciso lo sviluppo Agile

La Pandemia ha radicalmente e improvvisamente cambiato il mondo del lavoro dell’IT. Se in precedenza lo smart working rappresentava un’eccezione, ora il full remote costituisce la normalità per buona parte delle aziende del settore. E questo fenomeno sembra destinato a durare.

Questa novità, ha però conseguenze sulle società tecnologiche che hanno strutturato i propri processi secondo la metodologia Agile, dove, al fine di ottenere cicli di sviluppo più veloci, viene esaltata la collaborazione vis-à-vis contro le routine burocratiche.

«Individuals and interactions over processes and tools.»

— Manifesto for Agile Software Development, 2001

Chiaramente, l’affiatamento del team, così come è stato concepito dal Manifesto, non è possibile lavorando da casa. Strumenti di comunicazione a distanza quali email, chat, videoconferenze non sono un valido sostituto per la comunicazione diretta. Soprattutto, nella nostra società, già profondamente sconnessa, dove sempre più individui vivono un profondo senso di separazione, di isolamento e di mancanza di rapporti umani soddisfacenti.

La minor fiducia reciproca e l’eliminazione delle conversazioni spontanee ha trasformato la collaborazione in un processo rigido e formale (e, di conseguenza, lento). Questo ha portato a un aumento del tempo speso nei meeting[1], a discapito della produttività. Per via della dimensione del fenomeno, è stata anche coniata l’espressione “Zoom fatigue”.

Ad essere impattati sono principalmente gli ambiti più competitivi, in quanto l’isolamento riduce l’intelligenza collettiva, che è sinergia di competenze e di esperienze.

«Le comunità virtuali non costruiscono nulla. Non ti resta niente in mano. Gli uomini sono animali fatti per danzare. Quant'è bello alzarsi, uscire di casa e fare qualcosa.»

— Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria

A ogni cambiamento segue generalmente una risposta. E anche il Manifesto Agile, per quanto recente, potrebbe essere già giunto al capolinea. Ma è difficile oggi prevedere quali direzioni seguirà l’evoluzione. Alcuni scenari possibili:

  • Il ritorno in ufficio. Questo periodo di bengodi ha determinato un significativo potere contrattuale per i lavoratori del settore tecnologico. Un futuro (o presente) periodo piĂą difficile spingerebbe le aziende verso la ricerca della produttivitĂ  con potenziali retrocessioni riguardo al lavoro da casa.
  • Le due aziende. Al fine di contenere i costi della comunicazione interna, le societĂ  potrebbero virtualmente suddividersi in un core, tendenzialmente in presenza, dove avvengono le conversazioni a maggior valore aggiunto, e in una perifery costituita dai compiti ben definiti e tendenzialmente esternalizzabili (in effetti, per questo tipo di lavori, la modalitĂ  remote non comporta cali di produttivitĂ ).

In ogni caso, nell’attuale incertezza, è importante mantenere una mentalità flessibile ed essere pronti a rimettere in discussione un approccio allo sviluppo che forse credevamo essere ormai definitivo.

Riferimenti

  1. Remote working is actually increasing the amount of time we spend in meetings[URL] [URL consultato il 12 novembre 2022]
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