Il senso della vita

Esistere è un fenomeno colossale, e, sin dall’alba dei tempi, l’Uomo si è interrogato sul suo significato. È stato durante un viaggio in barca lungo il fiume Ogooué (Gabon), a inizio ‘900, quando nella mente di Albert Schweitzer balenarono le parole “Riverenza per la vita”.

Che significa? Tu dai valore alla tua vita? Vuoi continuare a vivere? Certamente sì! Questa è la consapevolezza basilare immediatamente disponibile alla conoscenza, che accomuna tutti gli esseri viventi: il desiderio di continuare a vivere. L’uomo con la sua razionalità ascolta il suo cuore, e comprende questa verità: “Io sono la vita che vuole vivere in mezzo alla vita che vuole vivere”.

Al contrario, nel pensiero pessimistico, come quello di Schopenhauer, o quello indiano, la meditazione sulla vita interiore consiste nella sottomissione dell’uomo alla rinuncia della volontà di vivere; riduce la sua esistenza terrena all’astinenza da ogni azione e alla negazione della vita per raggiungere uno stato di non-essere.

Ma la volontà di vivere persiste nonostante tutte le negazioni del mondo. Guardati attorno: la vita è dovunque, striscia, vola, scrive sinfonie, costruisce cattedrali. Ma soprattutto, vuole vivere e continuare a vivere!

Questa esaltazione misteriosa, che chiamiamo felicità, si contrappone alla paura della distruzione, che chiamiamo dolore. Il bene è tutto ciò che protegge la vita. Il male, tutto ciò che la distrugge. L’uomo deve quindi scegliere come vivrà di fronte alla sua volontà di vivere

La filosofia della Riverenza per la Vita accetta il mondo così com’è. Esso, qualunque sia il nostro punto di vista, resterà per noi un enigma. Ma non è necessaria una conoscenza dell’universo per elaborare la nostra visione etica e spirituale: nel principio di Riverenza per la Vita il concetto di mondo è fondato su se stesso e si rinnova in noi ogni volta che riflettiamo con attenzione su noi stessi e sulla nostra relazione con la vita attorno a noi. Questo misticismo etico è un pensiero razionale poiché trae la sua forza dalla natura intima del nostro essere.

La consapevolezza del dolore intorno attorno a noi, non solo dell’umanità, ma dell’intera creazione, ci porta a essere pessimisti. Solo in rari momenti proviamo veramente la gioia di essere vivi.

Eppure la volontà e la speranza rimangono ottimiste! Dobbiamo conservare la fiducia nella verità, la quale infonde uno spirito più forte delle circostanze. All’umanità non spetta altro destino se non quello che, attraverso la sua disposizione mentale e spirituale, prepara per se stessa. Pertanto, non è condannata a percorrere la strada della rovina fino alla fine.

CC BY-ND | Potete lasciare suggerimenti aprendo una Issue o una Pull Request su GitHub.