Confessioni di uno spirito irrequieto

Il costante bisogno di “qualcosa di speciale” è una caratteristica innata dello spirito irrequieto. Esso è insoddisfatto dai compiti ordinari e aspira a dedicarsi a imprese maggiori.

Tuttavia, la maggioranza di questi individui si vede costretta dalle circostanze a reprimere questa pulsione. Il rischio di fallire, di non ritrovare il lavoro, soprattutto in tempo di crisi, e quindi di pentirsi materialmente e spiritualmente, porta molti a desistere. La sorte di quasi tutti è quindi guadagnarsi da vivere e assumere un posto nella società attraverso un lavoro che non appaga appieno.

Coloro che hanno la possibilità di vivere una vita indipendente, fatta di azioni e scelte autentiche, dovrebbero essere grati per questa opportunità e accoglierla con umiltà. Fortunati coloro che hanno trascorso più anni a realizzare i propri progetti che anni di rassegnazione! Fortunati coloro che possono dedicarsi genuinamente a se stessi!

Solo coloro che riescono a impegnarsi in ogni attività con sobrio entusiasmo e coscienza del dovere hanno il diritto morale di consacrarsi a una missione straordinaria. La strada per la realizzazione è un cammino di rinuncia e sofferenza e solo la forza che di fronte agli ostacoli si rafforza può vincere.

La nostra natura umana non è affatto così materialista come comunemente si è soliti a dire. Sono convinto che esista un'aspirazione molto più idealistica di quanto si possa credere. Essa risiede, inespressa, nei cuori di uomini e donne.

Lo spirito dell'uomo non è morto. Continua a vivere in segreto

— Albert Schweitzer

È importante che le persone non subiscano passivamente la propria condizione, ma invece impegnino tutte le proprie energie in un'attività spirituale che riaffermi la loro umanità, anche in condizioni sfavorevoli. Non lasciamo dunque sfuggire le opportunità, per quanto piccole possano apparire.

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