Conosci te stesso
Questa esortazione, «γνῶθι σαυτόν», era inscritta sul frontone del tempio di Apollo a Delfi.
In questi tempi frenetici, raramente ci concediamo il tempo di meditare sulla nostra vita e su come viverla. Spesso ci limitiamo a pensare e agire per sentito dire. Eppure questo senso comune è pieno di errori e pregiudizi.
“Iscriviti a giurisprudenza”; “Lavora duramente per fare carriera”; “Sposati e fai figli”; “Studiare è da sfigati”; “Segui il tuo istinto”. E così ci intrappoliamo in relazioni e impieghi inadatti a noi, spendiamo i nostri soldi per oggetti e viaggi di cui ci pentiremo e sogniamo «sogni di altri sognatori»[1]. Le opinioni popolari ci orientano su strade sbagliate e ci conducono all’infelicità.
La soluzione sta quindi nella profondità del pensiero: sottoporre le proprie idee a un esame scrupoloso, piuttosto che agire impulsivamente.
Siamo introversi? Estroversi? Modesti? Ambiziosi? Cosa ci rende speciali? Preferiamo l’adrenalina o una passeggiata in montagna? Guardando al passato, cosa ci manca maggiormente?
Oggigiorno tendiamo a essere superficiali e l’introspezione è fuori moda. Ma solo rafforzando la conoscenza di sé possiamo prevenire l’influenza dei turbamenti dell’animo e ridurre il rischio di commettere errori nella formulazione delle nostre scelte di vita.
Riferimenti
- Il Conformista Dall'album Gaber 96/97 Gaber, G, 1996.