Perché dovresti passare più tempo su Internet

Il titolo può sembrare una provocazione. Le immagini degli zombie persi negli schermi dei propri smartphone, sulla metro, al ristorante, in famiglia, sono quotidianamente indicate come il simbolo della decadenza culturale e sociale dei nostri tempi. Una piaga da combattere.

Niente di più sbagliato. Molte delle conversazioni in cui mi capita di essere coinvolto seguono dei cliché alquanto prevedibili e noiosi. Per esempio, le chiacchiere sul calcio o sul COVID-19, immutabilmente assemblate dalle stesse frasi: “eh, ma bisogna vedere questo autunno come va”, “mia cugina che ha fatto il vaccino e poi è stata male”. In quell’istante non c’è gesto più salvifico che sbloccare lo smartphone! E questa maggior probabilità di trovare risposte migliori online piuttosto che dalla persona di fronte, vale per quasi ogni argomento. Del resto chi di voi ha un amico interessante un quarto rispetto a Google?

Io mi ricordo come ci si intratteneva prima dell’avvento della Rete. C’era la televisione, con trasmissioni del calibro di Domenica In e Uomini e Donne. Sui treni si sfogliavano quotidiani gratuiti. Si ammazzava il tempo con passatempi di vario genere, perfino cercando di far rimbalzare sassi nel fiume… Ma il tempo non va ammazzato, perché il tempo è la materia di cui è fatta la vita!

La dura verità è che alcuni di noi hanno già capito come estrarre il massimo dalla propria avventura terrestre, mentre altri no. In realtà, per questi ultimi la dipendenza dalla rete non fa alcuna differenza: è solo un modo come un altro di perdere tempo. Per chi è invece animato da incessabile curiosità, prova stupore nella scoperta, si arricchisce da ogni esperienza, il cambio è radicale. Mai nella storia l’intero scibile umano è stato accessibile con una simile immediatezza. Libri, traduttori automatici, enciclopedie, corsi universitari: per chi sa cercare, tutta la conoscenza necessaria ad aprire le ali e spiccare il volo, si trova qui e ora.

Quindi, volendo precisare il titolo, il consiglio è di non spendere semplicemente più tempo su Internet, ma più coscientemente.