Comunismo e nazismo: due facce della stessa medaglia

Perché gli orrori commessi dai regimi comunisti non furono un incidente di percorso.

La risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019 dove si equiparano Nazifascismo e Comunismo ha suscitato un atteso vespaio.

In effetti nella nostra società ci scandalizziamo (giustamente) verso chi si proclama fascista, ma lo stesso non avviene verso chi si proclama comunista. Si cercano sempre dei comodi distinguo fra “comunismo” e “stalinismo”. Si spiega che il vero comunismo, a differenza del nazismo, non è affatto un’ideologia di sopraffazione e morte: semplicemente, nelle sue realizzazioni pratiche ci dei drammatici errori e che tali incidenti di percorso non furono mai colpa del pensiero di Marx, bensì degli uomini che non seppero applicarlo correttamente.

Tuttavia questa giustificazione è assolutamente errata, e i laghi di sangue e l’oppressione verificatesi in tutti i regimi socialisti non sono affatto un caso, ma sono intrinseci dell’ideologia stessa.

Analizziamo i principi di tale pensiero: esso sostiene l’esistenza di un fine immanente della storia consistente nell’abolizione della proprietà privata. E il motore della storia è lo scontro, detto Lotta di Classe, fra Sfruttati e Sfruttatori. Si scopre così che, al pari del nazismo, la violenza dell’uomo sull’uomo è al centro del comunismo. L’unica differenza sta nella linea di demarcazione: non più in base a criteri razziali, ma in base alla ricchezza materiale. Ma un’ideologia che mette l’uomo contro l’uomo non può che portare ai tragici epiloghi di morte, repressione, assenza di diritti civili e politici a cui abbiamo assistito e a cui ancora oggi assistiamo.

Questo fenomeno è particolarmente evidente nei paesi dell’Est Europa, che sperimentarono direttamente entrambe i totalitarismi. Si pensi, a titolo esemplificativo, alle sorti di Witold Pilecki e Milada Horáková[1], martiri della resistenza contro entrambe i regimi.


Dal Nazismo al Fascismo, dal Socialismo al Comunismo, tutti i movimenti totalitari sono uniti da un fil rouge. Cioè annichilire l’individuo, togliergli identità e dignità. L’adorazione per il collettivismo da parte di queste filosofie è stato abilmente descritto da Ayn Rand e da Friedrich von Hayek nel suo libro La via della schiavitù.

«Fascismo, nazismo, comunismo e socialismo sono semplicemente superficiali variazione dello stesso mostruoso tema: il collettivismo.»

— Ayn Rand, 1944

Il collettivismo, che è l’anticamera del totalitarismo, ammira la violenza e la giustifica in base ai voleri della massa. Soltanto l’individualismo, la proprietà privata e il capitalismo di mercato garantiscono la libertà politica. Il processo inverso conduce, prima o poi, al fallimento economico e alla dittatura.

Riferimenti

  1. Milada[URL] Mrnka, D, 2017. Netflix.
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